“Scommetto che molti di voi la prima volta che hanno visto questo libro l’hanno tirato giù dallo scaffale, hanno cominciato a sfogliarlo chiedendosi ‘E questa che c@##* di roba è?’. In copertina c’è una gran gnocca, ma dentro ci sono un sacco di animali parlanti. E altre gnocche. E un maiale che si scola una birra dietro l’altra. E ancora gnocche. E un macaco (in realtà sarebbe uno scimpanzè, ma chi sono io per correggere il genio?). Che è poi quello che dovrebbe disegnare tutta questa roba”. Chi l’ha detto? Jeph Loeb, uno dei migliori sceneggiatori di comics a livello mondiale (Batman: Hush, Spiderman: Blue, Daredevil: Yellow, qualche episodio di Smalville e Lost, robette così). Quella di Loeb è una sintesi estrema e azzeccata dell’universo che Frank Cho ha condensato in Liberty Meadows: le spassose avventure di una serie di personaggi improbabili che si muovono all’interno di una riserva naturale, un rifugio per animali feriti, maltrattati o scacciati dal loro ambiente naturale e che lì, a Liberty Meadows, vengono curati e accuditi. I due protagonisti sono Brandy, la bella psicologa degli animali, e Frank, un dottore timido e insicuro innamorato di lei. La loro contrastata love-story fa da contrappunto alle esilaranti vicende di alcuni funny animals tra i quali Dean, un maiale tabagista, Leslie la rana-toro ipocondriaca, un’anatra più ingenua di Forrest Gump di nome Truman, Ralph l’orso nano e tanti altri ancora (tra i quali il macaco-autore).
Uno dei maggiori pregi della serie è la straordinaria qualità del disegno di Frank Cho, capace di passare dal segno realistico di alcuni personaggi (gli esseri umani) a quello caricaturale di altri (gli animali). Una versatilità rara, che fa di Liberty Meadows un unicum nel panorama del fumetto internazionale.
“Scommetto che molti di voi la prima volta che hanno visto questo libro l’hanno tirato giù dallo scaffale, hanno cominciato a sfogliarlo chiedendosi ‘E questa che c@##* di roba è?’. In copertina c’è una gran gnocca, ma dentro ci sono un sacco di anim…